Ciao Marta, ti ringrazio per questa riflessione che va un po' più in profondità rispetto a molti commenti che mi arrivano dall'Italia. Uno tra gli ultimi è stato: "l'estate americana è triste". Ora è vero che l'estate italiana è proverbiale ma mi sembra un po' troppo arrogante mettersi in cattedra e come al solito fare paragoni, senza conoscere tradizioni, geografia e dinamiche.
Vivendo negli Stati Uniti confermo che esistono gli americani medi, quelli dell'immaginario collettivo, ma c'è molto, moro di più e tu ne parli sempre con umiltà e apertura mentale Grazie!
Ciao Marta, secondo me uno degli stereotipi più grandi riguarda la meritocrazia. Non so, in realtà, quanto sia vero ma so quanto questo abbia suscitato in me, spesso, l'idea di trasferirmi negli Usa e provare a vedere se fosse davvero così...al momento la cosa è impossibile, chissà nel futuro😉 grazie per le tue condivisioni e gli spunti di riflessione che ci regali sempre!
Grazie Marta per aver condiviso qui la preziosa discussione del tuo ultimo incontro dal vivo. Credo di essere migliorata con gli anni fortunatamente e di sicuro anche perché seguo te, Francesco Costa e altri studiosi degli Stati Uniti e in generale tendo a fidarmi più che di un mio superficiale pregiudizio più o meno fondato di chi un determinato argomento l'ha approfondito più di me. Credo che eccetto il campo o i campi in cui abbiamo davvero competenze dovremmo sul serio tutti affidarci ad altri ma questo come purtroppo sappiamo nell'epoca delle autodiagnosi on line magari screditando chi ci ha messo dieci anni e oltre per laurearsi in medicina non sempre è un'abitudine diffusa purtroppo. Non dirò nulla di originale temo ma in effetti anch'io per anni ho avvertito un certo senso di presunta superiorità culturale rispetto agli abitanti degli Stati Uniti che sbagliando ovviamente tendevo un tempo assai più di ora a considerare come una massa indistinta o quasi. Persone spesso ignoranti, non in grado di capire gli articolati ragionamenti che facciamo noi europei che con tutta la storia in più che abbiamo alle spalle rispetto a loro per forza dobbiamo essere più completi😄poi ad esempio mi basta guardare questo nostro difficile paese ricco di arte e storia, vedere chi lo governa e pensare che in fondo anche una lunga storia alle spalle ti serve a poco se poi la dimentichi ma non vorrei divagare troppo. Grazie sempre di tutto e ci vediamo all'inizio di settembre con chi sarà in Piemonte per la bellissima due giorni organizzata da Babelica!💋❤️
Ciao Marta, grazie per questa nuova modalità di discussione e per avere lanciato una riflessione su un tema, al contempo, così vasto e così vicino ai nostri interessi.
Il pregiudizio nei confronti degli Usa ha molte sfaccettature nel nostro paese, in positivo e, soprattutto, in negativo e coinvolge aree di pensiero politico e religioso diversissime (quelle ostili soprattutto la sinistra marxista, la destra nostalgica del fascio, i cattolici vicini ad entrambi).
Io stesso, lo riconosco, nella mia vita ho avvertito spinte emotive in entrambe le direzioni.
Per citare il pregiudizio forse non più diffuso, ma certamente molto fastidioso, vorrei citare una parola, stupida e priva di senso concreto, che tutte e tutti voi avrete sentito : le "americanate".
Che dagli Usa vengano le americanate (qualsiasi esse siano, il surf, il rodeo, il wrestling, le feste country o i raduni dei pastafariani), cioè la loro impossibilità di organizzare eventi o movimenti "seri" è un pregiudizio molto forte.
Io dico: il loro modo di parlare. Voce nasale, alta, costantemente entusiasta e zuccherosa. Soprattutto all’orecchio British ci sembrano molto over the top e falsi, se non addirittura fastidiosi. Ecco: a me piace molto il loro accento, che trovo molto vario e felice 💗
Quando mi trovo a parlare di Stati Uniti con persone al si fuori di questa community mi rendo conto che il pregiudizio più diffuso (che poi ne genera a cascata tanti altri) riguarda l’ignoranza e la parola che sento ripetere più spesso è bifolchi. Spesso associata a guerrafondai. Inoltre aggiungo che dopo l’elezione di Trump il pregiudizio verso gli americani in Italia si sia ingigantito, come se un singolo atto che va analizzato e compreso fosse identificativo di un intero paese. Che poi poi se applicassimo gli stessi occhi in casa nostra ci sarebbe poco di cui essere fieri….
Ciao Marta e ciao a tutti e a tutte. Quando all'università studiavo letteratura americana, avevo professori stupendi, sono stata fortunata. Uno ci fece imparare il motto "Thanksgiving Day, no reason to celebrate" e anche gli altri e le altre non si allontanavano dalla sua percezione, sebbene la declinassero in modi diversi. Il pregiudizio più diffuso è perciò sempre stato: Americani colonialisti e guerrafondai - anche perché mi sono laureata in letteratura nativo-americana. Ma come ricordi sempre, gli Stati Uniti sono un luogo che ne contiene mille, un popolo che ne contiene così tanti. I pregiudizi e i difetti vanno analizzati, decostruiti e fanno parte incontrovertibilmente di noi.
Nn ho idea di quale sia il più diffuso e rischierei il pregiudizio sui pregiudizi 🙃
Per cui mi limito a dire quelli che ho avuto io e che piano piano ho perso. Raramente erano infondati in assoluto: il problema degli stereotipi spesso nn è mentire del tutto, ma peccare di semplificazione. Il che li rende più difficili da smontare, perché la complessità è fatica. Ed io per primo la fatica nn la amo. Ma evidentemente amo le digressioni... per cui torniamo ai pregiudizi
1) Pregiudizio politico adolescenziale, riassumibile nel classico immortale punk di Trimad "Americano merda" [americano=imperialismo, guerra, morte, polizia, capitalismo, ecc...]. Nn me ne volete, a 16anni le sfumature ti sembrano roba da vecchi e pogare sudato dà più soddisfazione;
2) Pregiudizio politico adulto: "sistema politico molto maturo, loro uno come berlusconi nn lo subiranno mai". E poi SBAM, arriva Trump
3) pregiudizio culinario: magnano e bevono come nn ci fosse un domani, h24 [Qui va detto che ora il pregiudizio sembra negativo, ma l'adolescente di cui sopra lo vedeva quasi con ammirazione]
4) pregiudizio sportivo: sport americano = solo soldi e merchandising nn c'è passione, tifo, ecc... (il trauma originario fu veder trasformare i Seattle Supersonics negli Oklaoma City Thunders)
Potrei continuare, ma vi ho già ammorbato abbastanza e le confessioni lunghe stancano anche i preti 😬
Per me è che "gli americani siano stupidi". Noto sempre un enorme senso di superiorità da parte degli europei che spesso non ha senso. E aggiungo anche "che siano falsi". Tanti dei miei migliori amici sono americani e sono persone gentili, rispettose e molto leali.
Io, italiano di nascita, Americano per scelta e per affinità, ho sempre in passato combattuto gli stereotipi che gli europei hanno sull'America e gli americani. Per la verità ho smesso da un po'. Mi sono reso conto che l'ignoranza europea ed Italiana nei confronti dell'America è troppo grande per poter essere corretta, per di più alimentata da una copertura mediatica demonizzante. Racchiudere un paese così grande e complesso in poche righe o in qualche libro non è possibile. Non è neanche possibile spiegarlo e capirlo se non si è vissuti lì a lungo ed in profondità. Il che significa entrare nella loro cultura a fondo, diventando parte della loro comunità piuttosto che raccontarli con gli occhi di osservatore. Io l'ho fatto, e quando lo fai capisci che non ha senso combattere gli stereotipi. Quando sento dire che l'America non è NY mi scappa da ridere. l'America è assolutamente NY, perché è lì nasce il grosso dell'avanguardia e della cultura che condiziona il resto del mondo. l'America è NY perché a NY c'è il contatto tra culture così diverse, che poi generano le scintille della nuova america. l'America è tante cose. l'America sono le sue incredibili università, tempi del sapere e della libertà di pensiero, ambito che conosco bene avendo svolto la mia carriera accademica negli Usa. l'America è la California, il Massachusetts, il New Jersey. l'America è educazione, educazione alla natura, alla terra, alla tolleranza. America è anche la grettezza di alcuni gruppi culturali/sociali, ma questi non ne sono il motore. l'America va avanti nonostante queste realtà. Il motore dell'America è l'entusiasmo, la fiducia nel potere del fare, l'uomo al centro di tutto. Gli stereotipi sono figli in parte dell'ignoranza, in parte c'è un po' di invidia, ma anche molto di una copertura mediatica piena di bias e fondamentalmente strumentale. Ho sempre avuto l'impressione che l'America sia demonizzata dai media, non solo per motivi politici, ma anche per far sentire le persone meglio, come se dipingere l'America come un postaccio ci dia l'illusione di vivere in un paese non così poi male. Se gli italiani sapessero davvero com'è l'America e cosa significa vivere li, si deprimerebbero ancora di più.
Noi Italiani abbiamo un’eredità culturale,artistica e storica molto pesante e quando viaggiamo è’ difficile lasciarsi alle spalle questo retaggio, anche quando ciò che sperimentiamo di diverso ci affascina Tendiamo sempre a giudicare il nuovo proprio in relazione ai nostri parametri
Io credo che conoscere, studiare, approfondire, ci possa aiutare tantissimo a sfatare i nostri pregiudizi insieme con il metterci sempre in discussione,anche e soprattutto con un po’ di ironia.
Io sono sempre stata un po’ ‘esterofila’nei miei gusti ed interessi, forse perché la cultura italiana l’ho sempre data un po’ per scontata
Ad esempio devo ammettere che per mero pregiudizio in genere non leggo narrativa italiana e anche quando viaggio prediligo l’estero con una preferenza da quando ti conosco, per gli Stati Uniti.
Forse che,in fondo, interessandoci agli altri capiamo anche un po’ di più noi stessi ?
Ho avuto un cliente Americano con una vera e propria ‘ossessione’ per l’Italia ed il Lago di Como in particolare; lo trovavo un po’ naïf ma poi ho provato a guardare quei posti cercando di mettermi nei suoi panni e mi sono accorta che davo per scontato ciò a cui sono totalmente abituata mentre ho capito quanto ‘diversi’ e quindi affascinanti potessero essere per lui quei posti proprio perché lontanissimi dal suo immaginario.
Poi sono stata a Miami a casa sua e ho capito ancora meglio ! A quel punto ero io ad essere affascinata dalla sua casa in stile Neoclassico con gli arredi coloniali e tutto intorno un prato all’Inglese perfetto e… di PLASTICA ! un’americanata pazzesca che però mi ha fatto molto ridere !
Grazie Marta perché con il tuo lavoro di approfondimento ci aiuti a cambiare il punto di vista sulle cose e a non generalizzare, perché spesso i pregiudizi nascono da quello !
Ciao Marta, sono da sempre affascinata dagli U.S.A . Prima di frequentare i tuoi corsi, avevo il sogno di vivere tra New York e Boston ( posti che ho visitato) anche se fiorentina doc e mai avrei immaginato di pensarmi in Ohio, a Denver, a Bandera (Austin), Marfa o El Paso lungo il confine con il Messico. Ognuno di questi posti ha una sua specificità ed un immaginario di vita quotidianità diversa che però mi affascinano molto. Questo per dire che il pregiudizio più comune che attribuiamo agli americani, di essere ignoranti in geografia, è vero in quanto mi è capitato più volte che non sapevano collocare Firenze in Italia e ci arrivavano solo dopo che gli pronunciavo" Tuscany " MA ....... senza avere letto tanti libri da te consigliati, seguito i tuoi corsi, non avrei mai capito la bellezza o la semplice esistenza dei posti sopra menzionati...quindi il detto "tutto il Mondo è Paese" vale anche per questo "falso" pregiudizio.
Cara Marta, complimenti per i tuoi stimoli e condivisioni, SpritzCultura mi sarebbe piaciuto assaggiarlo 🤣. Comunque riguardo agli stereotipi degli yankee direi che il più diffuso dalle mie parti e che sono Bambinoni stupidotti, che fanno le americanate in tutte le salse. Si attribuisce a loro tutto il peggio dell’evoluzione culturale , per pareggiare i conti, non tollerando minimamente la loro supremazia.
Ciao Marta, ti ringrazio per questa riflessione che va un po' più in profondità rispetto a molti commenti che mi arrivano dall'Italia. Uno tra gli ultimi è stato: "l'estate americana è triste". Ora è vero che l'estate italiana è proverbiale ma mi sembra un po' troppo arrogante mettersi in cattedra e come al solito fare paragoni, senza conoscere tradizioni, geografia e dinamiche.
Vivendo negli Stati Uniti confermo che esistono gli americani medi, quelli dell'immaginario collettivo, ma c'è molto, moro di più e tu ne parli sempre con umiltà e apertura mentale Grazie!
Ciao Marta, secondo me uno degli stereotipi più grandi riguarda la meritocrazia. Non so, in realtà, quanto sia vero ma so quanto questo abbia suscitato in me, spesso, l'idea di trasferirmi negli Usa e provare a vedere se fosse davvero così...al momento la cosa è impossibile, chissà nel futuro😉 grazie per le tue condivisioni e gli spunti di riflessione che ci regali sempre!
Grazie Marta per aver condiviso qui la preziosa discussione del tuo ultimo incontro dal vivo. Credo di essere migliorata con gli anni fortunatamente e di sicuro anche perché seguo te, Francesco Costa e altri studiosi degli Stati Uniti e in generale tendo a fidarmi più che di un mio superficiale pregiudizio più o meno fondato di chi un determinato argomento l'ha approfondito più di me. Credo che eccetto il campo o i campi in cui abbiamo davvero competenze dovremmo sul serio tutti affidarci ad altri ma questo come purtroppo sappiamo nell'epoca delle autodiagnosi on line magari screditando chi ci ha messo dieci anni e oltre per laurearsi in medicina non sempre è un'abitudine diffusa purtroppo. Non dirò nulla di originale temo ma in effetti anch'io per anni ho avvertito un certo senso di presunta superiorità culturale rispetto agli abitanti degli Stati Uniti che sbagliando ovviamente tendevo un tempo assai più di ora a considerare come una massa indistinta o quasi. Persone spesso ignoranti, non in grado di capire gli articolati ragionamenti che facciamo noi europei che con tutta la storia in più che abbiamo alle spalle rispetto a loro per forza dobbiamo essere più completi😄poi ad esempio mi basta guardare questo nostro difficile paese ricco di arte e storia, vedere chi lo governa e pensare che in fondo anche una lunga storia alle spalle ti serve a poco se poi la dimentichi ma non vorrei divagare troppo. Grazie sempre di tutto e ci vediamo all'inizio di settembre con chi sarà in Piemonte per la bellissima due giorni organizzata da Babelica!💋❤️
Ciao Marta, grazie per questa nuova modalità di discussione e per avere lanciato una riflessione su un tema, al contempo, così vasto e così vicino ai nostri interessi.
Il pregiudizio nei confronti degli Usa ha molte sfaccettature nel nostro paese, in positivo e, soprattutto, in negativo e coinvolge aree di pensiero politico e religioso diversissime (quelle ostili soprattutto la sinistra marxista, la destra nostalgica del fascio, i cattolici vicini ad entrambi).
Io stesso, lo riconosco, nella mia vita ho avvertito spinte emotive in entrambe le direzioni.
Per citare il pregiudizio forse non più diffuso, ma certamente molto fastidioso, vorrei citare una parola, stupida e priva di senso concreto, che tutte e tutti voi avrete sentito : le "americanate".
Che dagli Usa vengano le americanate (qualsiasi esse siano, il surf, il rodeo, il wrestling, le feste country o i raduni dei pastafariani), cioè la loro impossibilità di organizzare eventi o movimenti "seri" è un pregiudizio molto forte.
Io dico: il loro modo di parlare. Voce nasale, alta, costantemente entusiasta e zuccherosa. Soprattutto all’orecchio British ci sembrano molto over the top e falsi, se non addirittura fastidiosi. Ecco: a me piace molto il loro accento, che trovo molto vario e felice 💗
In quanto ai nostri pregiudizi sull'America se ne potrebbe fare un elenco lunghissimo!!
Mi vengono in mente:
- sono solo cowboy, sempre a pensare alle armi
- sono tutti obesi, mangiano malissimo
- se ti accasci per un malore e non hai l'assicurazione sanitaria muori li in terra
- sono tutti razzisti.
Confesso che anche grazie a Marta i miei pregiuduzi sono caduti e ho imparato a vedere gli Stati Uniti con curiosità e stupore . Grazie
Quando mi trovo a parlare di Stati Uniti con persone al si fuori di questa community mi rendo conto che il pregiudizio più diffuso (che poi ne genera a cascata tanti altri) riguarda l’ignoranza e la parola che sento ripetere più spesso è bifolchi. Spesso associata a guerrafondai. Inoltre aggiungo che dopo l’elezione di Trump il pregiudizio verso gli americani in Italia si sia ingigantito, come se un singolo atto che va analizzato e compreso fosse identificativo di un intero paese. Che poi poi se applicassimo gli stessi occhi in casa nostra ci sarebbe poco di cui essere fieri….
Ciao Marta e ciao a tutti e a tutte. Quando all'università studiavo letteratura americana, avevo professori stupendi, sono stata fortunata. Uno ci fece imparare il motto "Thanksgiving Day, no reason to celebrate" e anche gli altri e le altre non si allontanavano dalla sua percezione, sebbene la declinassero in modi diversi. Il pregiudizio più diffuso è perciò sempre stato: Americani colonialisti e guerrafondai - anche perché mi sono laureata in letteratura nativo-americana. Ma come ricordi sempre, gli Stati Uniti sono un luogo che ne contiene mille, un popolo che ne contiene così tanti. I pregiudizi e i difetti vanno analizzati, decostruiti e fanno parte incontrovertibilmente di noi.
Nn ho idea di quale sia il più diffuso e rischierei il pregiudizio sui pregiudizi 🙃
Per cui mi limito a dire quelli che ho avuto io e che piano piano ho perso. Raramente erano infondati in assoluto: il problema degli stereotipi spesso nn è mentire del tutto, ma peccare di semplificazione. Il che li rende più difficili da smontare, perché la complessità è fatica. Ed io per primo la fatica nn la amo. Ma evidentemente amo le digressioni... per cui torniamo ai pregiudizi
1) Pregiudizio politico adolescenziale, riassumibile nel classico immortale punk di Trimad "Americano merda" [americano=imperialismo, guerra, morte, polizia, capitalismo, ecc...]. Nn me ne volete, a 16anni le sfumature ti sembrano roba da vecchi e pogare sudato dà più soddisfazione;
2) Pregiudizio politico adulto: "sistema politico molto maturo, loro uno come berlusconi nn lo subiranno mai". E poi SBAM, arriva Trump
3) pregiudizio culinario: magnano e bevono come nn ci fosse un domani, h24 [Qui va detto che ora il pregiudizio sembra negativo, ma l'adolescente di cui sopra lo vedeva quasi con ammirazione]
4) pregiudizio sportivo: sport americano = solo soldi e merchandising nn c'è passione, tifo, ecc... (il trauma originario fu veder trasformare i Seattle Supersonics negli Oklaoma City Thunders)
Potrei continuare, ma vi ho già ammorbato abbastanza e le confessioni lunghe stancano anche i preti 😬
Per me è che "gli americani siano stupidi". Noto sempre un enorme senso di superiorità da parte degli europei che spesso non ha senso. E aggiungo anche "che siano falsi". Tanti dei miei migliori amici sono americani e sono persone gentili, rispettose e molto leali.
Io, italiano di nascita, Americano per scelta e per affinità, ho sempre in passato combattuto gli stereotipi che gli europei hanno sull'America e gli americani. Per la verità ho smesso da un po'. Mi sono reso conto che l'ignoranza europea ed Italiana nei confronti dell'America è troppo grande per poter essere corretta, per di più alimentata da una copertura mediatica demonizzante. Racchiudere un paese così grande e complesso in poche righe o in qualche libro non è possibile. Non è neanche possibile spiegarlo e capirlo se non si è vissuti lì a lungo ed in profondità. Il che significa entrare nella loro cultura a fondo, diventando parte della loro comunità piuttosto che raccontarli con gli occhi di osservatore. Io l'ho fatto, e quando lo fai capisci che non ha senso combattere gli stereotipi. Quando sento dire che l'America non è NY mi scappa da ridere. l'America è assolutamente NY, perché è lì nasce il grosso dell'avanguardia e della cultura che condiziona il resto del mondo. l'America è NY perché a NY c'è il contatto tra culture così diverse, che poi generano le scintille della nuova america. l'America è tante cose. l'America sono le sue incredibili università, tempi del sapere e della libertà di pensiero, ambito che conosco bene avendo svolto la mia carriera accademica negli Usa. l'America è la California, il Massachusetts, il New Jersey. l'America è educazione, educazione alla natura, alla terra, alla tolleranza. America è anche la grettezza di alcuni gruppi culturali/sociali, ma questi non ne sono il motore. l'America va avanti nonostante queste realtà. Il motore dell'America è l'entusiasmo, la fiducia nel potere del fare, l'uomo al centro di tutto. Gli stereotipi sono figli in parte dell'ignoranza, in parte c'è un po' di invidia, ma anche molto di una copertura mediatica piena di bias e fondamentalmente strumentale. Ho sempre avuto l'impressione che l'America sia demonizzata dai media, non solo per motivi politici, ma anche per far sentire le persone meglio, come se dipingere l'America come un postaccio ci dia l'illusione di vivere in un paese non così poi male. Se gli italiani sapessero davvero com'è l'America e cosa significa vivere li, si deprimerebbero ancora di più.
Noi Italiani abbiamo un’eredità culturale,artistica e storica molto pesante e quando viaggiamo è’ difficile lasciarsi alle spalle questo retaggio, anche quando ciò che sperimentiamo di diverso ci affascina Tendiamo sempre a giudicare il nuovo proprio in relazione ai nostri parametri
Io credo che conoscere, studiare, approfondire, ci possa aiutare tantissimo a sfatare i nostri pregiudizi insieme con il metterci sempre in discussione,anche e soprattutto con un po’ di ironia.
Io sono sempre stata un po’ ‘esterofila’nei miei gusti ed interessi, forse perché la cultura italiana l’ho sempre data un po’ per scontata
Ad esempio devo ammettere che per mero pregiudizio in genere non leggo narrativa italiana e anche quando viaggio prediligo l’estero con una preferenza da quando ti conosco, per gli Stati Uniti.
Forse che,in fondo, interessandoci agli altri capiamo anche un po’ di più noi stessi ?
Ho avuto un cliente Americano con una vera e propria ‘ossessione’ per l’Italia ed il Lago di Como in particolare; lo trovavo un po’ naïf ma poi ho provato a guardare quei posti cercando di mettermi nei suoi panni e mi sono accorta che davo per scontato ciò a cui sono totalmente abituata mentre ho capito quanto ‘diversi’ e quindi affascinanti potessero essere per lui quei posti proprio perché lontanissimi dal suo immaginario.
Poi sono stata a Miami a casa sua e ho capito ancora meglio ! A quel punto ero io ad essere affascinata dalla sua casa in stile Neoclassico con gli arredi coloniali e tutto intorno un prato all’Inglese perfetto e… di PLASTICA ! un’americanata pazzesca che però mi ha fatto molto ridere !
Grazie Marta perché con il tuo lavoro di approfondimento ci aiuti a cambiare il punto di vista sulle cose e a non generalizzare, perché spesso i pregiudizi nascono da quello !
Ciao Marta, sono da sempre affascinata dagli U.S.A . Prima di frequentare i tuoi corsi, avevo il sogno di vivere tra New York e Boston ( posti che ho visitato) anche se fiorentina doc e mai avrei immaginato di pensarmi in Ohio, a Denver, a Bandera (Austin), Marfa o El Paso lungo il confine con il Messico. Ognuno di questi posti ha una sua specificità ed un immaginario di vita quotidianità diversa che però mi affascinano molto. Questo per dire che il pregiudizio più comune che attribuiamo agli americani, di essere ignoranti in geografia, è vero in quanto mi è capitato più volte che non sapevano collocare Firenze in Italia e ci arrivavano solo dopo che gli pronunciavo" Tuscany " MA ....... senza avere letto tanti libri da te consigliati, seguito i tuoi corsi, non avrei mai capito la bellezza o la semplice esistenza dei posti sopra menzionati...quindi il detto "tutto il Mondo è Paese" vale anche per questo "falso" pregiudizio.
Cara Marta, complimenti per i tuoi stimoli e condivisioni, SpritzCultura mi sarebbe piaciuto assaggiarlo 🤣. Comunque riguardo agli stereotipi degli yankee direi che il più diffuso dalle mie parti e che sono Bambinoni stupidotti, che fanno le americanate in tutte le salse. Si attribuisce a loro tutto il peggio dell’evoluzione culturale , per pareggiare i conti, non tollerando minimamente la loro supremazia.