Il 24 febbraio, quando l’invasione russa dell’Ucraina era cominciata da appena qualche ora, ho letto una lettera. Neanche arrivata a metà, ho deciso che l’avrei tradotta e pubblicata qui. Per dare voce al suo autore, per capire di più di un paese che conosciamo poco, per avvicinare la speranza di un giovane ragazzo ucraino a quella di tutti e tutte noi. Anche se appena qualche ora più tardi sarebbe stata violentemente disattesa.
Questa lettera unisce Stati Uniti, Ucraina e Italia. È stata pubblicata su The Acadiana Advocate | New Orleans Times-Picayune, la testata che da Lafayette, Louisiana, racconta un pezzo di America. L’ho avuta in dono grazie a Davide Mamone, giornalista italiano che lavora in questa redazione, che l’aveva condivisa proprio il 24 febbraio sui suoi social e che oggi, con mio grande piacere, la presenta nella versione audio di questa newsletter, arricchendola con un’interessante introduzione su come gli Stati Uniti e in particolare la Louisiana stanno reagendo a questa guerra. Ti stupirà ascoltare che è riuscita a scuotere anche una parte del partito Repubblicano. Questa è una collaborazione di cui sono molto contenta e per la quale ringrazio Davide e invito te a seguirlo qui e qui.
“Mi chiamo Daniil Katerynchuk e sono uno studente ucraino presso l'Università della Louisiana a Lafayette, laureando in ingegneria meccanica.
Per prima cosa vorrei ringraziare tutto il popolo americano, che mostra costante sostegno al nostro sforzo di proteggere il nostro paese sovrano dal regime militarista russo. Siamo estremamente grati per questo.
Ci sono un paio di cose importanti da dire. La prima è che questa guerra non è scoppiata questo mese. Va avanti da quasi otto anni e ha ucciso più di 15.000 persone. Quello a cui stiamo assistendo in questo momento è la rapida escalation del conflitto. Ecco perché alcune delle informazioni che condividerò oggi potrebbero non essere rilevanti; la situazione potrebbe cambiare in pochi giorni o addirittura ore.
Ad esempio, oggi l'Ucraina ha istituito lo stato di emergenza. Il Consiglio di Difesa ha richiamato tutte le riserve militari dai 18 ai 60 anni e ha anche approvato il diritto all'autodifesa, consentendo ai suoi cittadini di portare armi da fuoco.
Un'altra cosa è che la maggior parte degli Ucraini non vede la popolazione russa come un nemico. Vediamo molto chiaramente la differenza tra i Russi e il Cremlino. Credo che la maggior parte delle persone che sono cresciute in Russia non vogliano una guerra su vasta scala con l'Ucraina. È il Cremlino che ha ambizioni imperiali. Per Putin, l'esistenza di un'Ucraina moderna e potente significherebbe la fine della dittatura del Cremlino, perché più persone vorrebbero lasciare la Russia.
E la terza cosa da sapere è che l'Ucraina non vuole un centimetro di terra russa. Penso sia importante sottolinearlo, poiché alcune persone non hanno ancora un'opinione chiara su chi, in questo conflitto, sia l'aggressore e chi si stia difendendo.
Insonnia e ansia
Essere uno studente internazionale negli Stati Uniti non è facile. Lo shock culturale, la nostalgia di casa e il costante stress sono normali. Questo semestre ho un lavoro part-time al campus. A parte questo, sto maturando 18 ore di credito, che sono più che sufficienti per uno studente di ingegneria.
Nell'ultima settimana, da quando Putin ha annunciato il riconoscimento della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk, soffro di insonnia e ansia. Sono estremamente preoccupato per la sicurezza della mia famiglia. Ogni notte, prima di addormentarmi, leggo le ultime notizie. E faccio lo stesso come prima cosa quando la mattina mi sveglio. Ho paura del giorno in cui potrei aprire il feed delle notizie e vedere che è iniziata la guerra. In tal caso, dovrei prevedere un’interruzione della mia istruzione universitaria e tornare a casa per unirmi alle forze militari di difesa.
La mia famiglia e i miei amici vivono a Kyiv, la capitale dell'Ucraina. In questo momento, nulla li minaccia e spero davvero che le cose rimangano così. Tuttavia, i nonni della mia fidanzata vivono a Donetsk. E al momento stiamo cercando dei modi per farli evacuare. Ho parlato recentemente con mio nonno che ha quasi 80 anni e ha espresso la sua intenzione di entrare a far parte delle riserve militari. Dunque la mia famiglia non si farà da parte.
Siamo a un passo da una guerra su vasta scala. Ogni giorno vediamo avvicinarsi le truppe, ma questo non ci spaventa.
Scegliere l'indipendenza
Ho avuto la fortuna e il privilegio di discutere delle capacità militari dell'Ucraina con un politico ucraino di un partito al governo. Crede che in questo momento l'Ucraina abbia un disperato bisogno di aumentare le sue unità aeree di difesa. Perché se Putin sceglie di avanzare, condurrà per prima cosa un attacco di artiglieria con missili medio-alti. Questo distruggerà infrastrutture, strutture militari e postazioni strategiche. In Ucraina c'è anche carenza di aerei d’attacco moderni e una generale mancanza di armamenti moderni in grado di distruggere i missili.
L'unico aspetto positivo che posso cogliere dalla conferenza stampa di Putin di lunedì, dove ha annunciato il riconoscimento della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Popolare di Lugansk, è che l'Ucraina si è finalmente liberata dalle catene del Protocollo di Minsk. E vorrei elogiare il presidente ucraino Zelensky, che ha ascoltato la voce del popolo ucraino. Ha rifiutato di cedere la sovranità del paese a Putin così come ai terroristi dei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina.
Mi fa piacere che in questi due giorni i leader ucraini abbiano preso una decisione importante. Non abbiamo seguito la strada della Cecoslovacchia nel 1938, che aveva reso il suo paese all'aggressore. Il popolo ucraino ha scelto una strada diversa. Abbiamo scelto la via della Finlandia nel 1939, la via di Israele nel 1947, la via di Taiwan nel 1949. È la via della formazione di un paese sovrano indipendente, guidato dai valori euro-atlantici, i valori occidentali.
Un paio di anni fa ho conosciuto uno studente della parte occidentale dell'Ucraina, il suo nome è Vlad Kramarov. Era nella squadra di tennis dell’Università della Louisiana. Ho anche sentito che ci sono alcuni professori russi e ucraini nel campus, ma non sono in contatto con loro. Ho però molti amici internazionali e americani, e tutti mostrano il loro sostegno, cosa che per me è estremamente commovente.
Alcuni di loro hanno persino chiesto se possono aiutare in qualche modo. E certamente possono. C'è un elenco completo di enti di beneficenza che può essere trovato su Reddit. Alcuni enti di beneficenza aiutano la guerra, altri aiutano bambini, donne, anziani e animali. Ti avverto: sfortunatamente ci saranno sempre siti web fraudolenti, quindi per favore scegli con attenzione. Ciononostante, tutti noi possiamo contribuire a rendere questo mondo un po' più pacifico.
Grazie ancora per il tuo supporto! Gli Ucraini non si arrenderanno e non rinunceranno alla loro terra. Gloria all'Ucraina, gloria ai suoi eroi!”
Grazie per aver letto e ascoltato le parole di Daniil. Non sappiamo se sia realmente tornato in Ucraina, adesso che lo scenario peggiore di cui aveva timore è in effetti diventato realtà. Continueremo però a onorare la sua storia e quella dei suoi compatrioti nel modo che qui meglio conosciamo: la lettura. Di seguito trovi un breve elenco di approfondimenti che legano gli Stati Uniti e l’Italia all’Ucraina. Noi ci sentiamo, se vorrai, l’ultima domenica di marzo, il 27. Non prima, però, di averti proposto altre due cose (leggi fino in fondo). Take care ❤️
La storia, le peculiarità, i tratti caratteristici dell’Ucraina, una democrazia a noi vicina, a cui oggi i nostri cuori sono ancora più vicini, ma di cui sappiamo molto poco (schiaccia sul tweet).

L’identità ucraina, tratteggiata con amore e dolore da tre poesie.
Putin narra una storia che è pura fiction (o propaganda): ecco perché, spiegato dallo storico Timothy Snyder.
La reading list ideale se vuoi studiare come e perché si è creata questa crisi.
Ripartire
Da quando ho cominciato a fare questo lavoro, ho sempre inteso la letteratura come uno strumento di esplorazione, confronto e ovviamente conoscenza. Non solo per capire gli Stati Uniti ma per entrare in contatto con la complessità del mondo, per capire chi vogliamo essere noi in risposta a quella complessità, per porci domande che servono sempre: perché si creano certe narrazioni e certi stereotipi? Cosa rappresenta un paese per un altro? Cosa posso leggere io nella vita di persone diverse da me?
Ho davanti a me due sfide in cui mettere a frutto, più di sempre, questa intenzione.
Tra qualche settimana comincia un nuovo corso online di letteratura americana in collaborazione con Babelica, da intraprendere da una prospettiva del tutto nuova: quella degli scrittori e delle scrittrici che narrano sì gli Stati Uniti ma portano con sé, nel sangue e nei loro libri, lo spirito indomito e caraibico della Repubblica Dominicana. Dal 16 marzo per cinque mercoledì ci faremo raccontare da Junot Díaz, Julia Alvarez, Lin-Manuel Miranda e altrə se è vero che il sogno americano non esiste più. Scopriremo, te lo anticipo, che la risposta ci metterà in crisi e ci chiamerà in causa molto più di quanto pensiamo. Scopri i dettagli e iscriviti da qui.
Ancor più complesso e per questo interessante, in questo momento, sarà portare 8 persone ad aprile (nei giorni di Pasqua, dal 14 al 24) a scoprire le storie del Pacific Northwest, uno degli angoli più remoti e maestosi degli Stati Uniti (Oregon e Washington), in cui prendono vita alcune delle storie più affascinanti, struggenti e vive della letteratura americana. Mai come oggi sento la responsabilità di offrire e condividere percorsi che stimolino la comprensione e l’avvicinamento tra culture e so che chi si unisce ai Book Riders sente esattamente la stessa spinta. Il tour nel LitPNW è realizzato in collaborazione con Xplore Tour Operator, ci sono ancora 3 posti liberi e trovi i dettagli qui (o nel video lì sotto).