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Il rischio è che diventi una libreria su misura
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Il rischio è che diventi una libreria su misura

Ma era nata come un ranch di libri ed era gestita come una mandria

Archer City è il capoluogo della contea di Archer in Texas: di appena 1600 abitanti, ha una biblioteca, un diner, una strada principale su cui si affaccia un grande general store e una piazza con il municipio, quadrata come quadrate sono tutte le piazze del municipio nella provincia americana. All’incrocio con questa piazza un semaforo dondola nel vento del nord, il nord in cui si estendono le Grandi Pianure, e al di sotto un camion carico di balle di fieno, unico motore nel silenzio ventoso di Archer City, attende. Il semaforo è rosso e il camion è lento. Quando la luce si fa verde, il motore gira a sinistra e romba lento verso ovest, lasciando dietro di sé piccoli residui di fieno che il vento porta sulle scale già polverose di un cinema. Un piccolo cinema azzurro e rosso che si chiama Royal Theatre e che, a differenza di tutte le altre cose di Archer City, non è più come una volta. Una volta, infatti, il cinema era in bianco e nero e a spazzare le sue scale già polverose c’era un ragazzo di nome Bobby. Le spazzava in quel silenzio desolante, solitario, malinconico, un silenzio inesorabile che insieme al vento, allora come oggi, sospingeva i rotolacampo verso i confini inarrivabili delle Grandi Pianure e oltre. 

Una volta quel cinema era in bianco e nero, ed era la grande macchina narrativa di Larry McMurtry, ragazzino di Archer City nato in un ranch di quella pianura, destinato a diventare un cowboy come suo padre e suo nonno e suo bisnonno, ma conosciuto oggi come uno dei più grandi narratori americani di tutti i tempi. Diventato famoso molti anni fa per due romanzi, Hud il selvaggio (1961) e L’ultimo spettacolo (1966), fu quasi mitizzato grazie a Lonesome Dove (1985, Premio Pulitzer), la storia che fissò per sempre l’immagine che il mondo aveva dei cowboy, aggiungendo alla loro storia quotidianità e sentimento e lavorando sul contrasto tra rurale ed epico.

Le scale del Royal Theatre di Archer City sono rimaste polverose ma intanto, dal 1970 in avanti, hanno visto salire e scendere prima Peter Bogdanovich, Jeff Bridges e tutti gli altri personaggi della produzione cinematografica de L’ultimo spettacolo, ambientato proprio in quel cinema; poi Tommy Lee Jones e Robert Duvall, protagonisti dell’adattamento televisivo di Lonesome Dove; poi Susan Sontag, a cui si deve la definizione di Archer City come parco a tema del mondo di McMurtry; poi una statuetta della Academy, vinta da Larry grazie alla sceneggiatura de I segreti di Brokeback Mountain; poi James McMurtry, figlio dello scrittore e musicista di punta della scena country americana; e intanto fan, appassionati e intrusi, e in ultimo - costanti e disparati come wranglers in cerca del loro cavallo migliore - centinaia di collezionisti di libri. Soprattutto americani, ma ogni tanto anche europei, ogni tanto anche italiani.

Literature, as I saw it then, was a vast open range, my equivalent of the cowboy’s dream.

Sì perché Larry McMurtry, scrittore di successo ma cowboy mancato, come racconta nello splendido memoir Walter Benjamin at the Dairy Queen (su cui scrissi due appassionati articoli, qui e qui, se ti va di leggerli), aveva capito ben presto che non sarebbe mai riuscito a gestire mandrie e pascoli, ma anche che non avrebbe per questo rinunciato alla missione che il suo territorio, il suo Texas, la sua tradizione di famiglia, in qualche modo gli imponevano: trovare qualcosa che avesse bisogno di lui, farlo crescere e prosperare, muoverlo là dove il suolo si fosse rivelato più fertile e generoso. Non mucche, non tori, non longhorns, quindi: per lui, scrittore prolifico e appassionato bibliofilo, quel qualcosa sarebbero stati i libri. Larry aveva incontrato per la prima volta la lettura quando, un giorno degli anni Cinquanta, nel general store dove oggi c’è uno spazio dedicato proprio a lui, comparve un espositore girevole con dentro diversi libri western. Ne prese uno, per curiosità. Lo lesse in una sera. Poi ne prese un altro, e lesse anche quello in una sola seduta. Poi un altro, altri due, tre, quattro: li lesse tutti e continuò a leggerli tutti finché, nel giro di mezzo secolo appena, quell’espositore non divenne uno scaffale e lo scaffale la libreria della sua stanza e la libreria un ranch di libri in mezzo ad altri ranch texani, altrettanto floridi, isolati, quieti al di là e al di sopra dei muggiti delle loro preziose e placide bestie.

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Archer City, capoluogo della contea di Archer in Texas, dunque, insieme ai suoi 1600 abitanti, una biblioteca, un diner, una strada principale su cui si affaccia un grande general store e una piazza con il municipio, un cinema famoso e rinnovato, fino a qualche tempo fa si trovò ad avere anche otto (!) librerie. Otto pascoli di libri curati da Larry McMurtry in persona: centinaia di migliaia di volumi provenienti dalle librerie antiquarie di tutto il mondo, catalogati secondo un sistema confusionario ma spontaneo (perché il ritrovamento di un titolo richiede tempo e movimento anche da parte di chi lo cerca), messi a disposizione di chiunque amasse la letteratura e la scrittura in genere. Tutte le librerie si chiamavano Booked Up (pascoli diversi per un unico ranch), attraevano persone dai quattro angoli del pianeta, erano sempre aperte dal giovedì al sabato e non avevano un registratore di cassa: fino a qualche anno prima che McMurtry morisse, infatti, nelle sue librerie al posto della cassa c’era una scatola. Le persone entravano, andavano alla ricerca dei libri per tutto il tempo che desideravano, li trovavano, leggevano il prezzo scritto a matita sulla prima pagina dei volumi e lasciavano la somma - a volte con mancia - nella scatola. Larry o i suoi collaboratori, poi, passavano a raccogliere i soldi e non capitava mai che al posto dei soldi trovassero brutte sorprese. 

Archer City si consacrò allora una città-libro, nata come un ranch, curata come una mandria e sempre uguale a se stessa nel tempo degli uomini e nel tempo della letteratura. Eppure il tempo della letteratura a confronto con l’altro - quello degli uomini, ma anche degli animali, del vento inesorabile del nord e dei rotolacampo che ancora continuano a vagare - è così lungo e grande che percorrerlo, esserci nell’incontro dei due rimane un’esperienza sospesa. E nel frattempo però tutto può cambiare, come infatti accadde qui appena un paio di anni fa: McMurtry è morto nel 2021 e le sue librerie sono state chiuse.

Fino ad oggi, almeno. La notizia di queste ultime settimane è che una parte delle librerie e della collezione di libri di Larry McMurtry ha trovato un nuovo acquirente: è stato visto uscire proprio dall’edificio principale di Booked Up insieme al padre e a diversi scatoloni alla fine dello scorso anno. Un uomo l’ha fermato e gli ha chiesto se avesse rilevato lui le librerie del grande scrittore: trattandosi di un personaggio molto noto, soprattutto in Texas e soprattutto in televisione, questa notizia ha tenuto banco nella piccola e remota Archer City per giorni e giorni. A comprare le librerie di Larry McMurtry, infatti, è stato Chip Gaines, la metà maschile della celeberrima coppia di imprenditori texani Chip&Joanna, protagonisti del docu-reality Casa su misura (in Italia in onda sul canale 56, HGTV), un programma di tale successo da aver dettato una moda potentissima e altrettanto remunerativa. La coppia, infatti, è diventata celebre occupandosi di ristrutturazioni e arredamento di case rimesse a nuovo nella zona di Waco, un’operazione condotta per coppie o persone con un buon potere d’acquisto che ha finito per far aumentare il costo delle case nell’intera città e per portare tantissima attenzione mediatica in zone del Texas che prima non ne avevano per niente.

Possiamo quindi immaginare che adesso ad Archer City il dibattito sia proprio questo: Chip farà delle librerie del grande McMurtry un’altra delle sue attrazioni di demolizione&ristrutturazione o sceglierà di porsi in continuità con lo spirito placido, polveroso e letterario della cittadina?

Lo scopriremo!

Grazie per avermi letta o ascoltata fin qui oggi. In questo pezzo della CNN e in questo altro servizio del Texas Monthly trovi altri dettagli sulla vicenda. Di sicuro io la terrò d’occhio, unisce diverse mie passioni: dalla letteratura alla pop culture al Texas. Intanto ti do appuntamento tra due settimane, non prima però di averti comunicato due grandi notizie.


Tornano gli appuntamenti dal vivo!

E questa è una grande notizia. Dopo anni in cui abbiamo comunicato solo attraverso gli schermi, torniamo a vederci dal vivo per esplorare insieme gli Stati Uniti, la letteratura americana e tutte le storie che questi mondi complessi e intriganti ci possono offrire.

Gli appuntamenti saranno pochi ma buoni, anzi ottimi.

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  • Il 6-7 maggio la libreria Azami di Ivrea si trasforma in una delle spettacolari montagne del Colorado da cui ti guiderò alla scoperta di alcuni dei personaggi, dei miti e dei racconti più significativi dell’intera cultura statunitense di oggi e di ieri: da Buffalo Bill ai protagonisti dei romanzi di Kent Haruf, dalle donne di Denver raccontate da Kali-Fajardo Anstine alla vecchia frontiera di Pueblo di cui canta Gloria Anzaldúa. Rimangono solo 5 posti, puoi fermare il tuo da qui.

  • Il 2-3 settembre festa grande! Ci troviamo per due giorni di storie inedite alla Certosa di Avigliana, tutto compreso. Questo è, infatti, il raduno che stavi aspettando, soprattutto se hai seguito i corsi di Maps of America fatti con Babelica. Non ti dico di più se non che sarà una festa davvero: è il modo con cui ho deciso di celebrare i 10 anni di McMusa. Trovi i dettagli qui, ti aspetto!


Altre librerie

Se la storia delle librerie di Larry McMurtry ti è piaciuta, nella quarta puntata di Miglia, il mio podcast di esplorazione e racconto on the road degli Stati Uniti riservato alle persone abbonate, ne trovi altre 6, dall’Alaska alla Pennsylvania, dal Nebraska alla California. Ma la verità è che potresti trovarne decine e decine di più, non solo americane: dai un’occhiata qui!

Buoni viaggi letterari e a presto!

*Una versione antecedente del pezzo su Archer City era comparsa sul blog di Einaudi, Biancamano, nel 2018.

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