Sogni Americani
Sogni Americani
Il caso (inquietante) di Escanaba, Michigan
0:00
Current time: 0:00 / Total time: -10:40
-10:40

Il caso (inquietante) di Escanaba, Michigan

E altre storie elettorali

È stato interessante per me, in questi giorni, andare ad analizzare i risultati elettorali di tutti i posti degli Stati Uniti in cui sono stata in queste ultime settimane (Colorado, Illinois, Michigan e Wisconsin): se il Colorado si conferma un avamposto del partito democratico nel West, l’Illinois lo fa Midwest (incredibile come entrambi siano circondati praticamente su tutti i lati da stati in cui prevale il rosso, il colore del partito repubblicano); se il Colorado - primo stato a legalizzare la marijuana per uso ricreativo esattamente dieci anni fa - dà segni di continuità proponendo oggi un referendum per legalizzare l’uso terapeutico di alcuni funghi allucinogeni, anche il Michigan rispetta il trend delle ultime elezioni del 2020 in cui era tornato democratico e fa tripletta blu al senato, alla camera e per l’elezione della governatrice, aggiungendovi anche il referendum a tutela del diritto all’aborto, approvato con una maggioranza del 56.7%; se il Wisconsin infine ha messo in scena un testa a testa per il senato vinto poi per un punto (finora) dal partito repubblicano, sempre il Wisconsin ha reso le cose ancora più complicate eleggendo un governatore democratico appoggiato esplicitamente da Obama e mandando a casa il candidato repubblicano appoggiato esplicitamente da Trump.

Mentre leggevo di questi risultati, zoomando sulle mappe interattive del New York Times e delle altre testate americane che seguo, contea per contea, mi sono anche chiesta un’altra cosa: questi risultati avrebbero potuto essere più o meno intuibili dalle cose che avevo osservato e vissuto in loco pochi giorni prima?

Spesso mi era capitato, infatti, di chiacchierare con persone delle zone rurali di questi stati seriamente preoccupate per la salute (mentale e fisica) del presidente Biden, considerato un fantoccio manovrato da “altri”, incapace di svolgere il proprio lavoro nel senso più basico del termine; altre volte mi era capitato di guidare per ore in zone densamente popolate da bandiere pro-Trump, a conferma del fatto che i suoi sostenitori sono vocal (espliciti e rumorosi) tanto quanto l’ex-presidente e sicuramente più della controparte; altre ancora avevo adocchiato inquietanti ed enormi cartelloni pubblicitari sui lati della strada che, mettendo al centro un dolce neonato o una paffuta bimba appena nata, propagandavano (perché altro termine non so usare) il divieto di abortire. Al contrario, nei centri urbani avevo visto campeggiare murales e graffiti Black Lives Matter, a Detroit - città abitata al 90% da persone non bianche - avevo letto slogan e frasi di lotta operaia che mi avevano fatto pensare persino alla nostra lotta operaia, quella europea degli anni Settanta notoriamente di sinistra; a Chicago, a Denver e soprattutto a Milwaukee mi era stato decisamente impossibile non notare una ricca varietà di colori della pelle, orientamenti sessuali, identità di genere e provenienza culturale per non parlare, certo, dei messaggi di tolleranza e libertà di scelta piazzati su ogni genere di supporto, su ogni genere di superficie: dalle tazze alla metro alle panchine dei parchi. Un dispiegamento di valori e simboli liberal niente male.

Eppure, al di là della consueta contrapposizione tra America rurale e America delle città (che include i piccoli centri universitari, nonostante stiano spesso in campagna), la risposta a quella domanda era stata incerta, anzi forse del tutto negativa: no, non avrei potuto intuire i risultati di queste elezioni di mid-term dalla semplice apparenza. In primis perché niente si fa bene giudicando dalla sola apparenza ma poi anche perché - ed è questo il punto - tra l’America rurale e quella delle città ne esiste una terza. Ed è lì, forse, che più di ogni altro posto oggi si giocano le elezioni degli Stati Uniti: i sobborghi e i piccoli centri urbani e industriali.

Come Escanaba, in Michigan. Uno dei posti più inquietanti in cui sia mai stata, nonché uno dei meno decifrabili. Per lo meno da me.

Prendendo il nome da una vecchia tribù indiana, Escanaba sorge sulle rive del lago Michigan e fa parte della cosiddetta Upper Peninsula, la zona settentrionale del Michigan che circonda, appunto, il lago. Cresciuta sulle economie portuali e sulla produzione e il commercio di carta, Escanaba oggi conta circa 12.500 abitanti di cui la netta maggioranza è bianca e una minima ma crescente porzione è di origine ispanica. Io e Gabriele, amico e collaboratore con cui ho viaggiato in queste zone, ci arriviamo al tramonto: fa freddo, il motel sulla statale è molto grazioso e pulito, le strade per arrivare in centro sono invece sinistre e spettrali, come al solito in giro non c’è nessuno nonostante siano le 7 di sera e, se a questo sono ormai abituata perché è così in tutti gli Stati Uniti con la sola eccezione di New York, non mi capacito dell’assetto architettonico intorno alla Main Street. Mai vista una cosa così. Edifici fatiscenti e chiaramente disabitati si alternano a negozi dall’aria moderna e piuttosto attiva (anche se a quell’ora sono ovviamente già chiusi); vecchi palazzi con le luci al neon e le scale ricoperte di moquette danno le spalle a un unico condominio (uno solo in tutta la città), alto 10 piani circa, che campeggia solitario in un isolato ed è perfettamente rotondo, cilindrico; sullo sfondo il lago non si percepisce neanche un po’ ma, al contrario, compaiono ciminiere fumanti, qualche finestra con facce di alieni sempre al neon e l’insegna di un pub che sembra la Valle d’Aosta negli anni settanta, modificato in qualche dettaglio interno solo dal tocco di qualcuno che poteva essere Hitchcock. O un suo sfegatato fan.

Io me ne voglio andare, questo posto mi dà delle vibrazioni terribili. Gabriele entra, e a me non rimane a quel punto molta altra scelta. Parliamo con il personale che ci fa accomodare, ci intrattiene con conversazioni gradevoli e simpatiche, e ci sfama con decoro e una discreta varietà di proposte. Ci guardiamo intorno, il posto è grande e abbastanza pieno da risultare persino caloroso; soprattutto: nessuna delle persone intorno a noi somiglia o sembra rientrare nei modelli o nelle categorie a cui siamo stati abituatə a dividere la popolazione americana in questi ultimi anni. Nessuna.

Forse era la magia nera che chiaramente aleggiava sulla città, forse erano la nostra fame e la nostra stanchezza, forse era l’arredamento nonsense di tutto il locale, più probabilmente però era la sconfitta evidente anche di questo, ennesimo, binarismo: se è vero che oggi l’America è un paese polarizzato ed estremamente diviso di cui spesso si vedono i segni e si riconoscono gli esponenti, è altrettanto vero che esiste una categoria di elettori ed elettrici fluidə, che sono più disponibili a cambiare idea, ad accettare proposte nuove o volti nuovi, a non identificarsi necessariamente in uno dei due poli polarizzati ma a premiare, al contrario, più i fatti che i partiti. Ed è in posti come Escanaba che, secondo me, bisogna cercare questo elettorato: né metropoli, né campagna; né macro, né micro. Anche se lei resta - spero - unica nel suo genere horror, di luoghi simili ne esistono moltissimi, in tutto il territorio statunitense, in tutti i 50 stati. Teniamoli d’occhio.


Questo e altri viaggi di esplorazione realizzati durante il 2022 sono stati possibili grazie al contributo che più di 200 persone tra voi scelgono di destinare ogni mese alla membership della McMusa: grazie di cuore, davvero! Gli obiettivi che mi ero data lo scorso aprile 2021, quando ho lanciato i menù in abbonamento (che puoi leggere qui), si stanno realizzando tutti con ottimi risultati ed è per questo motivo che, a partire dal prossimo anno, se ne aggiungeranno di nuovi, ancora più ambiziosi per me e il mio team, ancora più partecipativi per chi è già iscrittə e chi si vorrà iscrivere strada facendo.

Ci sono già e ci saranno sempre contenuti in esclusiva (come il racconto entusiasta del resto del mio viaggio in Michigan, inclusa la tostissima Detroit e l’intellettuale Ann Arbor), la possibilità di assicurarsi un posto in uno dei prossimi tour Book Riders prima che aprano le iscrizioni ufficiali (è uno dei benefit riservato a chi contribuisce al menù più sostanzioso, American Pie), regali e offerte personalizzate (ne è in arrivo una per l’inverno!). Più di ogni altra cosa, tuttavia, c’è la possibilità di sostenere ed essere parte attiva di un progetto di giornalismo digitale e fattuale che sta crescendo tanto e innovando altrettanto: questa scoperta degli Stati Uniti la stiamo infatti facendo insieme, nel segno dello scambio, del confronto e della condivisione di ogni esperienza!

E visto che di condivisione si parla, nell’ultimo tour dei Book Riders nel Two Illinois ho avuto il piacere e l’onore di viaggiare insieme a Ginevra Candidi, una delle colonne della McMusa (reparto comunicazione e strategia). Questo è il suo resoconto del viaggio, molto emozionante! Come ho già scritto più su, infine, anche il viaggio esplorativo sui Grandi Laghi è stato arricchito dalla presenza e dalle preziose suggestioni di Gabriele Molli, un’altra colonna della McMusa (questa volta del reparto pianificazione viaggi e ricerca in loco) che ha raccontato così le miglia percorse insieme nel Midwest.

E del Colorado mi sono già dimenticata? Ma come potrei, è diventato il tour dei Book Riders numero uno! Ho scritto tutto lì sotto.

A post shared by Marta Ciccolari Micaldi (@la_mcmusa)

Grazie per avermi letta fin qui oggi, ci risentiamo tra due settimane! Non prima però di aver risposto, qui sotto, a qualche domanda che mi viene rivolta spesso.


Qualche info rapida

  • Al momento la pianificazione dei Book Riders del 2023 è ferma e non sono previsti tour a breve. Non appena io e Xplore Tour Operator avremo delineato il calendario, sarà certamente mia premura diffonderlo qui, sul sito e sui miei canali social.

  • Il canale Telegram procede alla grandissima: in queste settimane on the road l’ho usato per raccontare i viaggi day by day, mostrando letture, luoghi e momenti particolarmente significativi. Dai un occhio qui!

  • Ci sono sempre due miei corsi disponibili on demand: quale migliore occasione di questi mesi bui e un po’ sconsolati per viaggiare negli Stati Uniti? Provaci!

Sogni Americani
Sogni Americani
Gli Stati Uniti raccontati dalle persone, dai luoghi, dai libri.
Dai risvegli.
La newsletter quindicinale di Marta Ciccolari Micaldi, aka La McMusa.
Listen on
Substack App
Spotify
RSS Feed
Appears in episode
La McMusa