Sogni Americani
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Il compleanno che abbiamo bucato
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Il compleanno che abbiamo bucato

E quello che invece non ci perderemo nel 2023

Nel 2022 in Italia hanno compiuto 40 anni diverse celebrità: io (😉), Radio Deejay, Paolo Giordano, il Torino Film Festival. In Gran Bretagna William e Kate, in Brasile Kakà. Negli Stati Uniti, invece, hanno compiuto 40 anni diverse attrici famosissime e un monumento del fumetto. Delle attrici si è parlato parecchio, del fumetto solo nelle nicchie più nascoste. O, meglio: solo tra gli appassionati e le appassionate del genere, finché non sono intervenuti il New York Times e GQ a dirci che in realtà, insieme a quel colosso dei comic books, compivano 40 anni anche il punk, la comunità latina di Los Angeles e l’epica postmoderna. E che quindi dovevamo farci caso.

L’opera colossale si chiama Love and Rockets, i suoi autori sono i fratelli Hernandez: Mario, Gilbert e Jaime.

Los Bros Hernandez (così vengono chiamati) nel 1984 a un firmacopie.

Tre fratelli di sei, Mario, Gilbert e Jaime crescono a Oxnard, una cittadina della Southern California molto vicina a Los Angeles. Sono gli anni Settanta e i primi anni Ottanta quando, per diletto e per passare il tempo, cominciano a disegnare. Erano tempi senza molte altre distrazioni, quelli in cui questi ragazzi divennero adulti: i loro genitori lavoravano come operai, nella loro cittadina ci si muoveva a passo lento, quando dovevano fare i bravi non venivano messi davanti alla televisione bensì davanti a una busta di cartone della spesa, tagliata a metà e distesa sul pavimento, insieme a un mucchio di matite e pastelli. “Disegnate!” diceva loro il padre. Nella loro camera c’erano già un sacco di fumetti: la madre li incoraggiava a leggerli, a lei stessa piacevano e ne comprava. Mario, il più grande, ne divorava in grande quantità, passandoli poi ai fratelli più piccoli. E quali erano i fumetti più in voga in quegli anni? Superman, tutti quelli della Marvel, House of Mistery, Dennis the Menace. Se i primi raccontavano le gesta eroiche dei supereroi o di mondi fantastici, fu però l’ultimo a rivoluzionare completamente l’immaginario di Jaime, il più giovane, e poi degli altri: Dennis the Menace era riconoscibile, era casa, raccontava storie in cui ci si poteva riconoscere. Nel 1981, allora, spronati soprattutto da Mario, i tre fratelli si mettono all’opera e disegnano il primo numero del loro fumetto. Si sarebbe chiamato Love and Rockets: love perché raccontava storie di tutti i giorni, rockets (razzi) perché non rinunciava all’elemento fantascientifico, Love and Rockets - insieme - perché suonava bene ed era abbastanza punk da rispecchiare le loro vite ma anche quella della Los Angeles dei concerti, del barrio, della vita dei giovani. Lo autoproducono, ne mandano una copia a The Comics Journal e poi tornano alle loro vite. Passa un mese e Gary Groth, il direttore di quella rivista di cui avevano fatto in tempo a dimenticarsi, in anni in cui non esistevano le mail, le chat e i social e i contatti si allacciavano e slacciavano con tutt’altre tempistiche, dedica alla loro opera ben due pagine di un’entusiastica recensione: finalmente, scrive, il fumetto esplora parte del suo più grande potenziale. Non racconta di supereroi, bensì di persone normali. Love and Rockets trova un editore e il resto è storia. Letteralmente.

E chi sono, allora, le persone disegnate e raccontate da Los Bros? Mentre Mario, crescendo, si dedicherà ad altro, sono Gilbert e Jaime che delineano due storylines vive ancora oggi, due mondi narrativi diversi e indipendenti che finiranno per raccontare 40 anni di società nordamericana e sudamericana. Le protagoniste di questi mondi, infatti, sono quasi tutte donne, quasi tutte latine, queer, circondate da amici, vicini, parenti, amanti che somigliano agli stessi e alle stesse che circondano i fratelli. I due autori. E se non è rivoluzione culturale ante litteram quella di Love and Rockets, allora non lo è null’altro.

Gilbert racconta Palomar, un paese dell’America latina le cui atmosfere sono simili a quelle raccontate da Gabriel García Marquez e dove il realismo magico incontra lo straordinario della science fiction, senza però mai allontanarsi dalla realtà. E dalla fallibilità. La sua protagonista più famosa è Luba, donna misteriosa, affascinante, fiera, con un debole per gli uomini più giovani e una presenza che ricorda - parola dell’autore - quella di Sophia Loren. Di tutt’altro tipo sono le protagoniste di Locas, il mondo creato e raccontato da Jaime, ambientato nei sobborghi latini di Los Angeles. Qui vivono Maggie e Hopey, due amiche che talvolta diventano anche amanti e che vengono ritratte alle prese con le cose più normali della vita di tutti e tutte noi: relazioni, ambizioni, incidenti, ricerca dell’identità, lavoro, divertimento, traslochi e invecchiamento.

Ecco, dunque, ciò che in ultimo ha reso queste serie di fumetti dei monumenti: al contrario dei supereroi, i loro personaggi evolvono, invecchiano, cambiano e riflettono ogni volta problemi e dinamiche del proprio tempo. Molti dei protagonisti di Palomar, ad esempio, a un certo punto lasceranno la stessa Palomar e andranno a vivere a Los Angeles, raccontando temi come l’immigrazione e l’integrazione. Le protagoniste di Locas, invece, vedranno il loro corpo cambiare, dovranno affrontare solitudine e traumi, vivranno sulla loro pelle (non bianca) eventi legati alla sessualità, alla vita di famiglia e di comunità LGBTQ+.

Se quindi ti capiterà di cominciare a leggere le loro storie oggi, troverai queste donne non più tanto giovani, con molta vita alle spalle e una società in cui muoversi decisamente simile alla nostra. Questo e molto altro viene raccontato nel bel documentario realizzato da PBS proprio in occasione dei 40 anni di Love and Rockets: te lo consiglio! Così come ti consiglio questo articolo che può aiutarti a muoverti nella geografia e nella cronologia dell’opera enorme dei fratelli Hernandez e questa playlist realizzata con 42 canzoni che hanno caratterizzato i primi cinquanta numeri del fumetto (grazie a Damiano per avermela segnalata!).

Grazie per avermi seguita fin qui oggi e auguri - in ritardo - a Love and Rockets per i suoi 40 anni e anche a te per un buon 2023! Dovrei darti appuntamento come sempre tra due settimane, ma in realtà ci sentiremo prima per un’edizione speciale di Sogni Americani piena di grandi notizie. Leggi qui sotto, comincio ad accennartene qualcuna.


La McMusa compie 10 anni!

Ebbene sì: è un momento importante anche per il mio alter ego, nonché l’intero mio progetto lavorativo. Il primo post del mio blog venne pubblicato nella primavera del 2013, il primo corso di letteratura americana inaugurò a Torino nell’autunno dello stesso anno. Sono successe tantissime cose in questi dieci anni, sia a me che alla mia attività: magari alcune te le racconterò nei prossimi mesi, ma oggi voglio celebrare questo anniversario pensando comunque al futuro. Anzi, al presente.

Sono in arrivo due grandi novità!

  • Domenica 8 gennaio esce la prima puntata di Miglia, il mio nuovo podcast di esplorazione e racconto degli Stati Uniti.

  • A fine mese inaugura LIT, il bookclub della McMusa dedicato ovviamente alla letteratura americana, in tutte le sue forme.

Sono due progetti verso i quali nutro un genuino entusiasmo, due traguardi. Sia per l’idea, sia perché arrivano a coronamento di alcune riflessioni molto profonde riguardo alla direzione che voglio dare al mio lavoro di giornalista e guida letteraria (alcune le ho condivise nelle scorse newsletter), sia perché si inseriscono in un contesto in cui il mio lavoro è già valorizzato, in primis economicamente: la membership.

Grazie alle tante persone che si sono iscritte durante la promozione natalizia, a chi c’è da tempo e a chi vorrà salire a bordo da ora in avanti. Sono pochissime le realtà individuali e indipendenti nel mondo del giornalismo italiano che sono riuscite a costruire una relazione così potente e innovativa con il proprio pubblico: ne sono davvero orgogliosa! E ho un’energia pazzesca da investire in questi nuovi contenuti: saranno una mia priorità lungo tutto l’anno. Te ne parlerò meglio nell’edizione straordinaria della newsletter che uscirà tra qualche giorno e che conterrà anche una cosa che forse anche tu attendi da tempo: le date e le destinazioni dei Book Riders primaverili ed estivi.

Ci sentiamo prestissimo, allora!

E, visto che questi sono giorni caldi (non vedo l’ora di svelare la nuova grafica della membership, ad esempio… assolutamente mindblowing!), non perderti gli aggiornamenti che arrivano quotidianamente su Telegram e Instagram. Grazie ❤

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Gli Stati Uniti raccontati dalle persone, dai luoghi, dai libri.
Dai risvegli.
La newsletter quindicinale di Marta Ciccolari Micaldi, aka La McMusa.