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Paranoico e sensuale: il suo meglio
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Paranoico e sensuale: il suo meglio

Com'è il nuovo romanzo di Bret Easton Ellis

Sarò brevissima: l’opera che Bret Easton Ellis ha consegnato alle stampe nel 2023, dopo tredici anni di pausa e un saggio imperfetto dal titolo perfetto (White), è una su un milione, è un’opera prima, un capolavoro; ma potrebbe non piacerti, se fai l’errore di chiedere all’autore le cose sbagliate. Ad esempio che parli di te. O della vita che ti riguarda o che potrebbe magari un giorno riguardarti. A meno che, ovviamente, tu non sia una persona ricca in modo osceno, paranoica in modo altrettanto annichilente, svuotata dal consumo di sesso, sostanze e sentimenti, adolescente in una casa perennemente vuota e studente in una città che ha tante ville quante strade e tutto luccica di false promesse sotto i tuoi costosi occhiali Wayfarer. E intorno a te, naturalmente, vibra una e una sola presenza: Los Angeles.

Le schegge di Bret Easton Elllis è un romanzo che non ha nulla a che fare con te se non nella tua veste primaria di lettore o lettrice di una grande opera; piuttosto, ciò che racconta riguarda il mondo, una piccola e abnorme parte di mondo che non avresti mai la possibilità di penetrare se non attraverso due cose: la sua storia - la sua intera opera, a dire il vero - e quella sensazione sinistra e capricciosa che la maggior parte delle volte tendi a scacciare perché ti fa paura e non la capisci, ma che invece dovresti investigare a fondo, accogliere, lasciare agire. Quella sensazione, quella speciale vibrazione tellurica e minacciosa, che è il riflesso stesso dell’essenza losangelina, è l’effetto che fa Los Angeles al resto del mondo, soprattutto il mondo che qui non c’è mai stato e non sa cosa cercare oltre la sua ambigua luce: l’opera di Bret Easton Ellis è dunque il luogo dove, meglio di ogni altro posto reale e immaginario, la presenza allucinata e oscura di Los Angeles viene dispiegata, materializzata, personificata e naturalmente consumata. Naturalmente vivificata, sublimata e poi fatta a pezzi - saranno sue le schegge del titolo? - attraverso le ossessioni, i liquidi, i sogni, la cocaina, gli inseguimenti, i dialoghi, gli acidi, gli animali domestici, i vuoti, i corpi e i soldi dei suoi abitanti più privilegiati: i giovani bianchi.

Welcome to L.A., dunque. Questa è una delle sue facce peggiori, la migliore che sappia raccontare da sempre Bret Easton Ellis nonché una di quelle più difficili da credere reali. Eppure. Se vuoi provarci, se vuoi anche solo per un momento provare a vivere questa storia e questa città, abbandona ogni riferimento alla tua persona e credi solo al suo artificio. All’artificio dell’ottima letteratura. L’incantesimo durerà appena 752 pagine.

Ti chiamerai Bret Ellis, come l’autore e come il protagonista che l’autore ha cucito su di sé con stimabile e ossessiva cura dei dettagli; la foto di te diciassettenne nell’aletta del libro e un’introduzione tanto meta-letteraria quanto sincera ti farà credere di essere l’unica verità possibile; e così farà anche la vulnerabilità che sperimenterai con l’autore e con il suo protagonista, per la prima volta dagli esordi di Meno di zero così partecipe delle proprie emozioni e capace di grandi introspezioni, di grandi - seppur totalmente inutili - smascheramenti emotivi, cedimenti e fallimenti.

Tornerai indietro a un’epoca che forse non hai mai vissuto, l’autunno del 1981, e qui incontrerai Susan, Thom, Debbie, Ryan, Matt e soprattutto Robert, soprattutto la tua fissazione innocente e mai pura ma anche pura e mai innocente per lui. Un ragazzo bellissimo e misterioso che credi collegato a un culto e a un serial killer (in americano The Trawler, forse la cosa più losangelina di tutto il libro) e che, insieme alla tua frustrazione sessuale e al consumo costante di droghe e medicinali, insieme alla tua solitudine e alla farsa che ogni giorno devi mettere in scena per essere accettato dal tuo gruppo di amici e amanti, finirà per logorarti e consumare la tua vulnerabilità e infine divorare la tua lucidità per restituirti sulla pagina in tutta la tua affascinante paranoia e insensata sensualità. Paranoico e sensuale come solo Bret Easton Ellis - l’autore, quello vero - è infatti in grado di renderti attraverso il contatto e l’identificazione con i suoi personaggi.

Leggendo Le schegge finirai dunque per provare terrore per un Bret e cieca ammirazione l’altro Bret, finirai per rincorrere quell’incantesimo sperando che le 752 pagine non finiscano mai e il prima possibile, sarai eccitato e poi sconvolto e poi schifato e poi dubbioso e poi svuotato, vivrai un’esperienza totalizzante rinunciando del tutto alla sua verosimiglianza sentendoti tanto manovrato dall’autore quanto allo stesso tempo ammirato, conoscerai Los Angeles persino nei nomi delle sue strade e dei suoi distretti, e finirai infine per controllare una volta di più il tuo cane, il tuo gatto e la cassetta della posta quando l’unica cosa su cui dovresti davvero avere il controllo è la relazione con chi ti ha appena privato della tua reale persona e ti ha costretto a essere un personaggio. Come i suoi, come lui stesso, come la sua Los Angeles, ancora una volta scelta, amata ed esaltata.

Questo è ciò che fa Bret Easton Ellis. A te la scelta, allora: puoi lasciarlo fuori o lasciarlo fare. Lui vince in entrambi i casi.

Grazie per avermi letta o ascoltata fin qui oggi. Salvo imprevisti, sabato 21 ottobre andrò a sentire l’autore al Circolo dei Lettori di Torino: ho in mente di fargli una domanda su Los Angeles, nel caso non avessi modo spero comunque di poterti offrire un buon resoconto social (seguimi soprattutto su Telegram). Intanto ti consiglio senz’altro di immergerti nel suo incredibile romanzo (qui trovi un link affiliato di ibs, se lo usi per comprarlo è come se mi offrissi un caffè) e di approfondire eventualmente la sua conoscenza attraverso questa intervista su Vanity Fair. E in ultimo ma non certo per ultimo, sono certa che non vuoi perderti questo video, perfetto per entrare nel suo mondo, nella sua L.A.


Ellis non ama presentare i suoi libri, io sì

Il mio libro, Sparire qui, ha compiuto più di venti presentazioni, undici delle quali nelle ultime due settimane: sono appena tornata, infatti, da un tour on the road che mi ha portata a conoscere molte e molti di voi da Roma a Nola, dalla Puglia all’Emilia, dalla provincia di Firenze a quella di Teramo. È stato molto intenso e anche piuttosto faticoso, ma l’ho desiderato fortemente (vedersi di persona scatena emozioni, idee e confronti che non hanno corrispettivi in nessun altro contesto) e adesso ne sono molto felice! Sto cercando di appuntarmi le domande più interessanti che mi sono state poste dai tanti relatori e relatrici che ho incontrato lungo il cammino: sono state una vera ricchezza e mi piacerebbe potertela restituire, in qualche modo. Ci lavoro su e poi torno da te con qualche proposta.

Il tour intanto va avanti, anche se da adesso in modo meno serrato: a ottobre ho ancora tre date e poi si ricomincia il 24 novembre, dopo che sarò tornata dagli Stati Uniti. Se ti va di venire a conoscere me e il mio libro (e magari sparirci dentro), tieni d’occhio questo link.

E se non l’hai ancora letto, questo è il momento! Lo trovi nella tua libreria di fiducia (se abiti all’Aquila, a Modena, a Imola, a Perugia, a Correggio e in tutte le città e cittadine in cui ho fatto una presentazione sappi che trovi delle copie firmate e con dedica) oppure sugli store online Amazon, Ibs, Feltrinelli, Mondadori.

Qui sotto, infine, puoi leggerne o ascoltarne un estratto, uno dei più belli, secondo me.


Se i contenuti social in queste ultime settimane hanno seguito il ritmo e il flusso delle mie presentazioni, i contenuti in abbonamento hanno continuato e continueranno sempre a offrire ottime storie americane:

  • Francesco Costa, ospite della newsletter Mac&Cheese di settembre, ha raccontato l’America attraverso le alette di pollo;

  • domani un altro grande ospite ci porterà invece alla festa più rivoluzionaria del secolo scorso;

  • a fine mese LIT - il bookclub della McMusa discuterà degli ultimi due libri del grande Cormac McCarthy mentre a settembre si è concentrato sui Nove racconti di J.D. Salinger;

  • nell’ultima puntata del podcast Miglia io ho rivissuto per voi alcune celebri (e assolutamente vere) nottate in motel!

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Gli Stati Uniti raccontati dalle persone, dai luoghi, dai libri.
Dai risvegli.
La newsletter quindicinale di Marta Ciccolari Micaldi, aka La McMusa.